Da Molière a Strindberg, arrivano drammi classici da non perdere nei teatri di Milano.
La ricchissima stagione teatrale milanese 2018/19 non manca di grandi titoli, come di grandi nomi. Anzi, sembra che ormai siano i grandi nomi a rendere grandi i classici.
A Milano gli altisonanti tragici greci, Molière e Shakespeare fanno meno clamore dell’arrivo di nomi come quello del nuovo consulente per la direzione artistica dello Stabile di Torino, Valerio Binasco; o del già acclamatissimo regista statunitense Robert Wilson; o dell’ormai affermato, giovanissimo attore, Lino Guanciale.
Grandi nomi per grandi titoli
Al Piccolo Teatro di Milano a ottobre andrà in scena uno degli spettacoli che, paradossalmente, è diventata una delle più “classiche” riletture e destrutturazioni dell’Amleto shakespeariano: Hamletmachine. Il testo di Heiner Müller con la regia di Robert Wilson ha infatti debuttato nella sua versione inglese nel 1986 a New York. Ne è stata fatta una versione tedesca e, alla fine, anche una italiana, solo nel 2017. Lo spettacolo dà un'idea della svolta che ha preso la drammaturgia tedesca ed europea dopo il dopoguerra, affiancata dalla genialità di uno dei più grandi registi contemporanei.
Sempre al Piccolo Teatro a gennaio 2019 arriva Don Giovanni (di Molière) con la regia di Valerio Binasco. Il nuovo direttore artistico di Torino si confronta con il personaggio letterario che ha attraversato secoli di storia. Binasco gioca la carta del coinvolgimento emotivo del pubblico per ritrovare una comunicazione diretta da attore a spettatore di una pietra miliare del teatro europeo.
A dicembre sarà invece Lino Guanciale ad andare in scena con Gabriella Pession e Roberta Lidia De Stefano per una nuova produzione diretta da Giampiero Solari: After Miss Julie. A Milano sarà il Teatro Franco Parenti a ospitare questa riscrittura della famosa opera Miss Julie di August Strindberg: una ragazza cresciuta in un contesto famigliare alto borghese rimane vittima delle leggi sociali non scritte della sua stessa classe.
Drammaturgie in viaggio per il mondo
Dal 24 al 2 dicembre al Teatro Menotti sbarcano gli americani. La Trilogia Americans in tre tappe ci fa attraversare l'Oceano per toccare con mano le grandi drammaturgie scritte in America nel corso del Novecento. Lo zoo di vetro di Tennessee Williams, Chi ha paura di Virginia Woolf? di Edward Albee e Lunga giornata verso la notte di Eugene O'Neil. Le regie di tutti e tre gli spettacoli sono di Arturo Cirillo, che insieme ai suoi attori ricerca l'atmosfera in cui sono state pensate e scritte le tre pietre miliari del teatro americano novecentesco.
Tra dicembre e gennaio andrà invece in scena al Teatro Elfo Puccini un grande classico della narrativa, il pluripremiato Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte di Mark Haddon. L'indagine di Christopher, ragazzo che soffre di una forma di autismo, ha già commosso il mondo, e arriva anche a Milano nella versione diretta da Ferdinando Bruni e Elio De Capitani.
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